Fabio Rossi – Ancona

Fabio è un quasi ottantenne in gran forma, palestra, ballo, orto, volontariato, ripetizioni ai nipoti.

Un punto di riferimento importante per figli e parenti.


Un forte mal di pancia, proprio il sabato; senza la disponibilità di consulto del medico di famiglia si reca in pronto soccorso. Un giorno, una notte un altro giorno in barella poi in “osservazione breve intensiva”, poi finalmente il trasferimento in reparto (chirurgia).

I parenti sono fiduciosi (come tutti della struttura sanitaria), ma anche preoccupati quando i sanitari rispondevano “ha quasi ottanta anni”. 


Sempre più preoccupati per la poca chiarezza sulla diagnosi ed il prolungarsi della degenza. Finalmente viene comunicata l’origine del problema (calcolosi della colecisti) e la soluzione di intervento risolutivo.
È una cosa da nulla anche per un quasi ottantenne, “tranquilli Fabio è in piena forma e tutto andrà bene.” Fabio venti giorni dopo l’intervento nonostante la splendida forma, cessa di vivere. “Raramente accade, non ci sappiamo spiegare”, dicono i medici, e tante cose simili dette con grande premura. Un nipote non ci sta, vuole capire e richiede la cartella clinica. Ci contatta e studiamo il caso

Le sorprese appaiono lampanti: durante l’intervento è stato perforato il duodeno, peritonite. Cosa di cui i sanitari non si son accorti e ritardando la diagnosi hanno reso possibile l’evitabile. Un doppio errore grave e prevedibile.


La perdita maggiore è sempre per una persona che non c’è più, la consolazione è d’aver reso giustizia e un ultimo regalo ai nipoti per pagare gli studi con il risarcimento ottenuto, un ultimo regalo di Fabio. La segnalazione dell’errore è stato anche un modo per evitare il ripetersi di errori simili

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