Luca Crispi – Firenze

Ci sono danni che sono valutati di “poco valore” per la valutazione dell’invalidità permanente ma che possono altresì stravolgere la vita del danneggiato.

Un ventenne viene colpito da fastidiosi dolori inguinali che gli impediscono di avere rapporti sessuali e bruciori alla minzione.

Durante una notte i dolori si fanno più forti, va in pronto soccorso.


Viene visto dal medico ma non visitato adeguatamente, nonostante il dolore fosse irradiato al testicolo. Viene dimesso per una sospetta infezione alle vie urinarie e con una semplice terapia antibiotica.

Nelle ore successive il dolore aumenta fino a divenire insopportabile, e Luca ritorna in Pronto Soccorso.


Le visite, allora più approfondite, evidenziano una problematica più grave che non una infezione: una torsione testicolare che, seppur operata con urgenza, non lascia ai medici che risolvere con l’asportazione.

Luca si rivolge al suo avocato per l’errata diagnosi e in breve viene proposto un risarcimento di poche decine di migliaia di euro rispetto le molte energie e risorse impegnate. L’avvocato segue le linee guida. Certo un testicolo basta per fare tutto il necessario.

Solamente che il corpo e la mente di Luca reagiscono trasformando la sua personalità ed il suo modo di pensare.

Sono i familiari di Luca che si rivolgono quindi al Tribunale Del Danneggiato per trovare una struttura adeguata al loro caso.


Vedono la personalità del proprio caro notevolmente ferita e il risarcimento non adeguato al danno per supportare la futura vita di Fabio e farlo ritornare, almeno nell’anima, il ragazzo fiducioso di prima.

Il risarcimento mai riequilibra la natura, ma, almeno in parte, mitiga la rabbia per il torto subito o da la possibilità di attenuare scompensi che necessitano di finanze ingenti.

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